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Immagine del redattoreDott. Maurilio Verdesca

APPUNTI SUL CAMBIAMENTO (PT.3)

Le nostre #traiettorie.
Spesso agli psicologi viene rivolta una domanda: <<si può cambiare davvero?>> La risposta, da un punto di vista neuroscientifico, trova riscontro positivo nella plasticità nervosa, d’altro canto, dal punto di vista psicologico, Bowlby riconferma questo dato con un affascinante passaggio estratto da “Una base sicura” che troverete di seguito riportato:

<<Ho fatto notare che, per comprendere lo sviluppo individuale, è necessario tenere in considerazione tanto l’ambiente in cui un individuo cresce tanto le potenzialità genetiche di cui è dotato. (…) Si ritiene che i percorsi di sviluppo siano inizialmente tutti possibili: al momento del concepimento, un individuo ha accesso a una vasta gamma di percorsi e ne può imboccare uno qualsiasi. Al concepimento l’insieme dei percorsi potenzialmente aperti a un individuo è determinato da ciò che è presente nel genoma. Mano a mano che lo sviluppo procede e le strutture progressivamente si differenziano, il numero dei percorsi possibili – vale a dire quelli che rimangono aperti - diminuisce progressivamente. Il modello dei percorsi di sviluppo afferma che alla nascita il neonato ha davanti a sé una gamma di possibili percorsi, e quello su cui procederà verrà determinato in ogni istante dall’interazione dell’individuo, com’è in quel momento, con l’ambiente in cui gli capita di essere.

Su quale particolare percorso il neonato procederà, verrà determinato dall’ambiente che lo circonda, specialmente dal modo con cui i suoi genitori (o sostituti parentali) lo tratterranno, e da come il bambino risponderà a loro.

Dato che il corso dello sviluppo successivo non è fissato, cambiamenti nel modo in cui un bambino viene trattato possono far deviare il suo percorso in una direzione più favorevole o in una più sfavorevole. (…)

Sebbene la capacità di mutare il corso dello sviluppo diminuisca con l’età, i cambiamenti continuano per tutta la vita così che sono sempre possibili cambiamenti in meglio o in peggio. Questo potenziale continuo di cambiamento indica che in nessuna età della vita una persona è invulnerabile di fronte alle possibili avversità e anche che in nessuna età della vita una persona è impermeabile a una influenza favorevole. E’ questo persistente potenziale di cambiamento che da l’opportunità di fare (anche) una terapia efficace .>>


• Insomma… semplificando: avete presente un ipotetico scultore alle prese con una futura statua? Bene, lo scultore (=ambiente, figure genitoriali ecc.) assumerà certamente un peso determinante sul lavoro complessivo ma il tipo dei materiali utilizzati (genoma) ne hanno altrettanto. Non solo: quanto più è fresca è (ed es.) l’argilla tanto più risulterà - nel bene e nel male - facilmente plasmabile, tuttavia, rotture o interventi di modifica, di restauro o decorativi resteranno sempre possibili nel corso del tempo.




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