QUESTO MESSAGGIO E’ PER TE. SI, PER TE, CHE LEGGI. Ti piacerebbe essere l’unico in grado di cambiare questo periodo storico?
Ti piacerebbe divenire un eroe? Ti piacerebbe divenire fiero di te negli anni a venire? Bene allora non ti resta che leggere.
Si sa, la comunicazione è tutto. “Le parole sono importanti” perché esse divengono azioni:
“Le tue convinzioni diventano i tuoi pensieri.
I tuoi pensieri diventano le tue parole.
Le tue parole diventano le tue azioni.
Le tue azioni diventano le tue abitudini.
Le tue abitudini diventano i tuoi valori.
I tuoi valori diventano il tuo destino”.
~ Gandhi
Gli psicologi conoscono bene come la comunicazione sia alla base del buon funzionamento mentale, individuale e collettivo. Bene, in questo momento un problema cruciale si diagnostica in tale ambito: siamo in una situazione in cui “il padre” politico degli Italiani prima ha imposto sottilmente di stemperare i toni e poi resosi conto di essere nella situazione in cui non si può più prevenire - e a stento curare - finisce fortunatamente col ravvedersi, cambiando radicalmente le sue parole. E’ così che da messaggi confusi sono derivate azioni confuse, non ci dovremmo stupire dunque della situazione che intorno dilaga. E’ comprensibile. C’è poi chi dice come “il messaggio non sia stato recepito bene”, ben sotto intendendo una colpa nel destinatario. No, non è l’atteggiamento corretto questo: l’obiettivo di queste righe non è quello di accusare un colpevole, non serve ne dare delle colpe tantomeno nasconderle, serve collaborazione, occorre imparare però dagli errori per non ripeterli più: a partire esattamente da questo momento, da questo istante. C’è da dire, inoltre, come questi messaggi comunicativi, non siano stati “solo parole”. Direte: le parole non uccidono, no infatti, non lo fanno fino a quando non guidano i fatti. Quei messaggi hanno plasmato la nostra percezione della situazione, conducendo molti a identificare questa realtà come esagerata, paranoica, “schizofrenica” o “psicotica”. Termini, questi ultimi, del tutto inadeguati e abusati. Tranquillizzare con le parole e insieme allarmare con i fatti è veramente paralizzante, mi ha sempre fatto venire in mente quel macabro aneddoto che in molti conosceranno:
“-Benissimo, l’intervento chirurgico è riuscito perfettamente. - Oh grazie al cielo! Ora finalmente posso vedere mio figlio? -Ma signora! Il paziente poi è deceduto ma, le ripeto, l’operazione è stata eseguita benissimo.”
Questo è in psicologia è definito doppio legame, un messaggio che al tempo stesso conferma e nega sé stesso. spesso è proprio tale tipo di comunicazione, secondo molti psicologi, a rendere una situazione più o meno schizofrenica. Il panico che ora viviamo, ovviamente in parte, è una conseguenza di questi messaggi confusivi, minimizzare ora non farà altro che portare a ripetere all’infinito il famoso ciclo dei quindici giorni. La psicosi, in psicopatologia, è una patologia contraddistinta da una frattura dalla realtà, caratterizzata da paure non ben orientate, da deliri e allucinazioni. In questo caso avere una sufficiente quota di paura, invece, a parer mio è del tutto utile. Il pericolo è reale, non è inventato. L’unica allucinazione semmai è inventare che non esista, negandolo e sottovalutandolo. La paura - quando è plasmata dai dati di fatto e dunque guida le azioni - è necessaria. La paura e il dolore, sono messaggi che fanno parte del repertorio biologico che ci invita a sopravvivere. Siamo in una società in cui avere paura vuol dire essere deboli. Non è dato accesso alla paura, non è permessa. Perché? Perché una folla spaventata potrebbe essere pericolosa, e lo stiamo vedendo coi nostri occhi. La paura nasce dalla confusione, dall’impreparazione verso l’ignoto. Anche i guerrieri hanno paura, ma avendo chiaro l’obiettivo che li guida (vincere contro il nemico) la trasforma in arma utile a guidare l’azione. Dunque, solo quando la paura poggia sulla confusione più totale è pericolosa. Come nella notte dei cristalli, abbiamo assistito qualche notte fa alla notte degli esodi. Secondo molti un esempio di irresponsabilità, a parere mio, invece, un effetto di un inevitabile terrore confusivo. La verità è che nessuno a nessun livello, ma davvero nessuno, sa bene come e cosa fare. Siamo tutti umani di fronte a un virus nuovo. Pertanto, serve chiarezza su poche cose, cruciali, che conosciamo e che siamo in potere e in dovere di fare. La vera rivoluzione parte da te, da ognuno di noi. Certo, siamo tutti mossi da buona fede, soprattutto i più giovani: che c’è di male in un abbraccio? In un caffè? Questo, in parte, è un guaio, l’istinto purtroppo non coincide sempre con la saggezza. Il virus si ciba di questi nostri umani bisogni di incontro, come noi anche lui vuole continuare a vivere, espandersi e lo fa saltando di persona in persona. Da me, a te e pian piano tutt’intorno. Siamo noi il suo principale veicolo e strumento, vogliamo continuare ad assecondarlo? A farci usare come oggetti? Vogliamo ancora scappare da lui correndo, intanto, incontro ad abbracciarlo? Sì, è un paradosso ma, di fatto, facciamo questo se da ora non cambiamo le nostre abitudini. In questo momento, tutti aspettiamo un salvatore, in grado di ribaltare questa situazione apparentemente assurda, colui che sarebbe in grado di essere incisivo nel vincere questo Covid-19. Siamo abituati a pensare “Tanto a me non succederà. Tanto ci sarà Chi-Poi… Che farà…”. Quel salvatore, invece, SEI TU. Stiamo aspettando tutti te. Per “salvatore” intendo che qualora tu dovessi decidere di non aderire al ruolo che ti è stato assegnato ne risentirà tutta la gente che confida in te, a partire dai tuoi cari. Ora che sai queste cose, vuoi essere il principale strumento a servizio del virus o il generale dell’esercito che può arginarlo? Di solito la paura umana porta ad attaccare o a fuggire, la maggior parte delle volte questo funziona. Questa volta no. Il virus non è da nessuna parte di preciso, e combatterlo non vuol affatto andare con spavalderia in giro qui e lì non facendosi intimorire da esso.
“Se conosci il tuo nemico e conosci te stesso, la tua vittoria è sicura” scriveva Sun Tzu nel suo celebre libro “L’arte della guerra”.
Combattere e vincere vuol dire conoscere le strategie del nemico e insieme le nostre: pertanto non assecondarlo, non cibarlo. Ogni guerra ha le sue strategie, chi le comprende vince.
Tu che leggi, resta semplicemente a casa per non diventare parte di questo virus e dunque strumento di contagio. Ricorda che nessuno è immune, e che la vita di tutti è importante quanto la tua. Andresti mai in giro a colpire alla cieca degli innocenti? Bene, allora almeno cerca di evitarlo – solo chi ha fatto di tutto per tenere lontano il virus allora sarà semplicemente un contagiato, senza colpa alcuna di aver contratto una malattia. In caso contrario, sarà un complice. Vincere in questo caso vuol dire dominare le proprie abitudini, dimostrando e coltivando responsabilità.
• Cosa vuol dire allora vincere oggi?
Vuol dire restare fondamentalmente a casa ed eventualmente uscire, rispettando OSSESSIVAMENTE le direttive che ormai tutti conosciamo.
Senza eccezioni, perché il virus non le conosce, anzi le coglie al volo! Grazie a Dio, viviamo in un’epoca in cui il contatto sociale è possibile grazie alla tecnologia. La stessa tecnologia agevola il lavoro, i passa tempi per tutte le età, ecc. Inutile che vi dica cosa si potrebbe fare a casa, una di queste cose - come io stesso sto facendo - è scrivere, leggere, meditare, guardare un film e millealtrecose. Non ci è richiesto di farlo per sempre, a patto che lo si faccia da oggi. Sicuramente pagheremo le conseguenze delle nostre mancanze nei prossimi giorni, le leggeremo come “numeri” su un tg qualunque ma ricordiamoci che quegli stessi numeri sono madri, padri, figli e fratelli, mogli, amici, nonni. Sono altri TE. Sono nomi: sono vite umane. L’unico modo, per re-esistere è trovare nuovi modi di adattarsi. Le specie che sopravvivono meglio non sono quelle più forti ma quelle che si adattano meglio al cambiamento. In questo momento, dunque, dobbiamo cambiare. Ci è richiesto. Cambiare vuol dire comportarsi in modo differente, fare cose diverse. Questa volta nessuno può scappare dalla propria responsabilità. Siamo in una rete, ognuno dipende dalle azioni dell’altro, pertanto comportati con gli altri come vuoi che gli altri si comportino con te. Spesso nei bar si sentono muovere critiche al governo, ora, concretamente siamo noi che in parte governiamo, dimostriamo di saperlo fare. Siate voi a dare il buon esempio, siate voi uno strumento di apprendimento, perché è dalle cadute che si impara a camminare.
Se ognuno sarà la GOCCIA, allora insieme saremo OCEANO. Questo perché il Corona Virus a volte uccide, l’irresponsabilità invece uccide sempre.
L'arma più grande che abbiamo è la responsabilità. Mi piacerebbe tanto dirti che ho voluto fare del terrorismo scrivendo queste parole, mi piacerebbe dirti che non è giusto, che dovrei tranquillizzarti in quanto psicologo. No, non lo farò. Non è così. La tranquillità arriverà, e sarà il tuo premio più grande, e lo farà solo quando rispetteremo tutti ciò che ora siamo chiamati a fare. Questa non è una vacanza, non è una pausa, è invece l’unica ATTUALE SOLUZIONE. Non solo, è anche un momento prezioso che attualmente può sembrarti sacrificio e attesa ma che un giorno ti sembrerà tempo prezioso, che forse rimpiangerai, custodendo questi momenti con estrema nostalgia. E’ l’occasione per tornare a vedere quell’essenzialità che di solito è invisibile agli occhi. Ora più che mai capiremo che la nostra normalità era la nostra rara eccezione più ricorrente, quindi, gioca. E gioca per vincere, quel premio lo meritiamo tutti noi, giocatori di una squadra che ci trascende e che solo insieme può vincere questa situazione dalle sembianze apocalittiche. Alla fine mi chiederai: perché devo fare tutto questo così ossessivamente? PER LASCIARE GLI OSPEDALI LAVORARE, PERMETTENDO ALLE PERSONE CHE AVRANNO BISOGNO DI CURE INTENSIVE DI AVERLE. Perché se molta gente non rinuncerà a un derby, un concerto, un incontro, una stretta di mano, un bacio e via dicendo… molte altre dovranno rinunciare alla vita. Nessuno escluso. P.S. C'è chi, in questo momento, combatte non una ma due grandi battaglie (ad es. problematiche oncologiche, autoimmuni, ecc.) che si amplificano a vicenda. Entrambe coinvolgono il sistema immunitario e la capacità della sanità di farvi fronte.
Se resti a casa e segui scrupolosamente ogni indicazione allora tu stesso diventerai un frammento della vittoria altrui. É il momento in cui si deve restare chiusi eccetto che per cause indispensabili come ad es. andare a fare delle terapie, lavorare per cause di forza maggiore. Tanto più staremo a casa tanto prima raccoglieremo i nostri frutti.
In conclusione: Sii risorsa e mai ostacolo.
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Dott. Maurilio Verdesca
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